Periodico online di letteratura contemporanea

lunedì 18 ottobre 2010

Il Tempo ed il suo opposto

Cari amici, questo è il primo tentativo di scrittura condivisa a cui siete invitati a partecipare, sempre che la proposta vi diverta.
Sappiamo di una scuola filosofica che propone una idea secondo la quale il Tempo è una dimensione abitata da creature esclusive, una "geografia" piuttosto che una linea. Una dimensione nella quale è possibile viaggiare perché non esiste un passato concluso o un futuro del tutto da scrivere, semmai in parte già scritto. Naturalmente viaggia nel Tempo chi "sa", colui che ha mezzi e conoscenze per farlo.
Ma noi, qui, possiamo farlo con la libera fantasia. Io provo a scrivere degli appunti. Chi ha piacere, ne aggiungerà altri, attraverso la sezione commenti, o aggiungendo nuovi post.


Se ogni cosa, come sembra, ha il suo opposto, anche il Tempo ne ha una: l'Antitempo.

L'antitempo fu scoperto, anzi sarà scoperto, nel 2037, attraverso una serie di esperimenti di fisica "di confine" svoltisi in un nuovo laboratorio di accelerazione particellare di punta. Ma ahimé, questa scoperta ebbe, o avrà, un costo umano molto elevato. Nel laboratorio infatti, si crearono dei buchi neri che, per quanto molto piccoli, furono in grado di risucchiare alcuni ricercatori ed alcune preziose attrezzature al'interno dei buchi stessi, facendo scomparire il tutto. Quelli che restarono vivi e presenti, non potevano essere certi che i loro compagni fossero morti, essendo il loro corpi letteralmente spariti.
Ma dal nostro punto di vista, noi possiamo immaginare che essi sopravvissero, venendo catapultati in una dimensione opposta: L'anti-tempo.
Allora, proviamo ad immaginare i presupposti di questo mondo: Il primo assunto fondamentale è che tutto si svolge all'esatto opposto di quello che conosciamo qui. Facciamo alcuni esempi, che rappresentano i futuri mattoncini con cui andiamo a costruire il castello.

Presupposti (modificabili)

  • Il tempo scorre dal futuro al passato;
  • le "persone" vivono prevalentemente al buio, e non utilizzano la vista ma altri sensi più compatibili;
  • la gravità funziona al contrario, per cui non incolla i corpi verso il basso, ma li risucchia verso l'alto, al limite di una sfera di contrasto tra gas particolari della stratosfera del pianeta, ove essi si trovano in equilibrio e sono liberi di volare. Per loro la superficie della Terra è una conquista possibile.

Alcune domande fondamentali a cui rispondere, per portare avanti il gioco:

  • Come sono i loro corpi? Se non hanno i piedi, cos'hanno?
  • Gli abitanti dell'antitempo, usano oggetti? come li hanno fabbricati?
  • Come si svolge la loro vita quotidiana?
  • Hanno una vita affettiva, si accoppiano, come si riproducono?
  • Come studiano, come imparano?
  • Come si troveranno i ricercatori risucchiati nell'antitempo?
  • Avranno la sensazione della fisicità, oppure crederanno di essere dei fantasmi eterei?
  • Come riusciranno a capire di non essere morti, e soprattutto di non essere soli?
  • Come riusciranno a vincere la loro paura del buio e del vuoto?
  • Crederanno ancora nel dio del cielo e nell'illuminazione? o crederanno nel dio ideale della terra e nella "rabbuiazione"?
  • Una volta ambientatisi, avranno ancora voglia di tornare nel loro mondo di origine?



1 commento:

ecatmel ha detto...

Interessanti quesiti quelli che proponi, un racconto costruito da più persone che procede secondo la fantasia di ognuno...
mumble mumble in ogni caso vi leggerò senz'altro!!
ecatmel (ossia ciprea)